Dopo lo scandalo che ha coinvolto il produttore Hollywoodiano #HarveyWeinstein, accusato di molestie sessuali da diverse attrici, oggi è il turno di un altro nome notissimo nel panorama del cinema, #KevinSpacey.
L’uomo, premio Oscar per #ISolitiSospetti” e #AmericanBeauty, è stato accusato da #AnthonyRapp, un altro attore americano, di comportamenti inapropriati, legati a un episodio avvenuto circa 30 anni fa, in occasione di un party tenuto nell’abitazione privata di Spacey. Rapp, noto per la serie tv #StarTrekDiscovery, allora minorenne, ha dichiarato di essere stato vittima delle avances dell’artista, il quale tentò di sedurlo nella sua camera da letto, una volta che tutti gli altri ospiti della festa se ne erano andati.
Questa confessione, che sta cavalcando l’onda di tutte quelle avvenute dopo il caso Weinstein, ne ha portata un’altra, ma questa volta è lo stesso Spacey a parlare: attraverso un post su #Twitter, il premio Oscar ha colto questa spiacevole rivelazione per fare #ComingOut e dichiarare al mondo la propria omosessualità. Spacey, che si è scusato con Rapp per l’episodio di cui ha affermato di non ricordare nulla, per anni si era rifiutato di rispondere alle domande circa la propria sessualità e “grazie” a questa confessione, ha finalmente dichiarato al mondo di essere gay.
Il tema delle molestie sessuali, dallo scandalo Weinstein in poi, sta rimbalzando in ogni angolo della Rete: l’hashtag #MeToo è diventato virale due settimane fa e Twitter riporta che più di 1.7 milioni di persone, tra uomini e donne, ha usato l’hashtag in 85 paesi, per dichiarare al mondo di essere state vittime di molestie sessuali.
In Italia è uscita la versione #Quellavoltache, mentre in Francia hanno deciso di usare #BalanceTonPorc.
La domanda oggi è: può un hashtag trasformarsi in un vero e proprio movimento che possa creare cambiamento sociale e ridurre gli abusi sessuali? In molti scommettono di sì.
