Quando la metro diventa museo: le stazioni dell’arte di Napoli

Quando la metro diventa museo: le stazioni dell’arte di Napoli

Marc Augè ci ha insegnato come le grandi città si misurino innanzi tutto per la loro capacità di importare o esportare esseri umani, prodotti, immagini e messaggi. Esse sono più importanti quanto più sviluppate sono le reti autostradali, ferroviarie e aeroportuali, perché dimostrano la loro capacità di relazionarsi con l’esterno. I luoghi di passaggio, e la loro capacità di collegare, mi mettere in relazione acquistano così un’importanza diversa.

È in questa logica che oggi parliamo di Napoli e delle sue delle stazioni dell’arte. Si tratta di stazioni della metro, 15 in tutto, che grazie a un progetto dell’Amministrazione comunale, sono state trasformate in musei puntuali, decentrati, luoghi dove l’arte contemporanea può essere fruita da tutti, in ogni momento della vita quotidiana, dentro le stazioni e immediatamente fuori.

Napoli è piena di meraviglie, le tappe possibili in città sono tantissime, ma questi inusuali musei meritano di essere visti. Le linee sono la 1 e la 6 della rete. 200 opere di quasi 90 autori di fama internazionale (atelier Mendini e Gae Aulenti fra gli altri) e da alcuni giovani architetti locali. Un progetto a suo modo unico e diverso, ancora in fase di espansione, coordinato da Achille Bonito Oliva, che permette di vivere l’arte anziché limitarsi a contemplarla. Un intervento urbanistico e funzionale con altissimo impatto estetico.

Numerosi i riconoscimenti internazionali già ricevuti, come quello alla stazione Toledo dal Daily Telegraph nel 2012 o dalla CNN nel 2014.

Un percorso da godere e, perché no, da replicare.

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